Erbe e piante medicinali – Un pò di storia!

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La terapia botanica (dalle parole greche phyton, pianta e therapeia, curare) è definita come un metodo di guarigione basato sull’uso di piante medicinali. È una pratica antichissima, che risale alla preistoria, quando i primi uomini si accorsero, attraverso l’esperienza diretta e l’osservazione degli animali, che certe erbe hanno proprietà benefiche.

Lo sciamanesimo è stato importante per la diffusione di questa pratica, cioè la raccolta di credenze, stili di vita, magia e pratiche religiose delle società animiste incentrate sull’immagine dello sciamano. Lo sciamano è un saggio poco convinto tra lo stregone e il sacerdote, con la capacità di identificare e curare le malattie. Lo sciamanesimo è una tradizione che esiste da tempo immemorabile ed è ancora la linfa vitale di molte culture in tutto il mondo. I rituali di guarigione sciamanica mirano a ripristinare l’armonia perduta con il mondo naturale.

I maghi hanno sempre usato tecniche come l’analisi nei loro rituali dei sogni o dell’ipnosi, previsioni millenarie delle più moderne psicoterapie co-terapia. La prima prova dell’uso di piante per scopi medicinali risalgono ai Sumeri e risalgono al III millennio a.C.; sono meno seguiti più tardi di quelli trovati nelle civiltà indiana, cinese e precolombiana e nativi del Nord America.

Per quanto riguarda la nostra geografia e cultura, non possiamo nessuna menzione della tradizione erbacea degli egizi, che usavano erbe medicinali per la guarigione e l’imbalsamazione. Tuttavia, fu nell’antica Grecia che furono classificati per la prima volta Piante medicinali organiche: 600 aC. Ippocrate di Kos descritto circa 300, indicando le loro virtù terapeutiche. Dal suo trattato,  orpus Hippocratum, si possono dedurre i principi fondamentali psichiatria moderna e medicina del tempo, secondo la quale:

1. la salute è uno stato di equilibrio;

2. l’influenza dell’ambiente non dovrebbe essere

3. corpo e anima sono interdipendenti;

4. è intrinsecamente intrinseca potere curativo.

Pertanto, ha sottolineato la stretta correlazione tra il verificarsi di malattie e fattori ambientali, come la qualità dell’aria, dell’acqua e degli alimenti, nonché stile di vita e territorio. La base dell’arte della medicina risiede in una profonda comprensione degli elementi l’ambiente e le componenti dell’anima umana come definite da Ippocrate “umore” e “passione”. Pertanto, la capacità di curare la malattia è considerata inerente a organizzazione; Il dovere del medico è creare condizioni favorevoli perché organismo di risposta.

Per tornare al tema specifico delle erbe, nel primo secolo del nostro tempo. Dio-Scoride, un medico greco che esercitava a Roma, ideò un metodo importante sima De Materia Medica, un giardino esemplare con circa 500 piante è tuttora in uso fino al XVII secolo Plinio il Vecchio, nell’enciclopedia Naturalis Historia, fu scritto tra 23 e 79 d.C., si riferiscono a mille piante medicinali. Poco dopo Claude Galeno di Pergamo, medico e filosofo greco (129-200 ca.) alla corte dell’imperatore Marco Aurelio, raccolti sistematicamente conoscenza terapeutica matica dell’era lo sviluppo di forme erboristiche ed elenca ricette complesse. Le opere di questi tre grandi uomini dell’antichità hanno influenzato la medicina a tempi non troppo lontani, riuscendo a superare anche i secoli bui di Epoca medievale, quando la scienza medica, come tutte le altre scienze registrare, opporsi alla superstizione. Il merito di proteggere tutta la conoscenza appartiene ai monaci, che, rinchiusi nel loro monastero, riescono a conservare anche le conoscenze più antiche scienza, consegnandoli intatti al popolo del Rinascimento. Allo stesso tempo, gli arabi hanno ampliato il concetto di fitoterapia, portando il numero di piante medicinali conosciute è superiore a 1500. Nel XIV secolo le scienze furono finalmente libere di creare nuove conoscenze, continuano a pieno ritmo.

L’arte della medicina e delle erbe riscoperte vitalità, fino alla nascita, in Italia, degli speziali, dove vogliono studiare e applicare l’arte delle erbe. Nei primi anni del XVI secolo, avevamo quella che oggi viene chiamata una “stanza dei modelli” di Urbino” di autore anonimo, dalla Biblioteca del Duca. Urbino e oggi è uno dei tanti tesori custoditi nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Il libro comprende 35 carte che rappresentano 62 piante medicinali lanciare.

È una raccolta di rimedi e ricette in cui la conoscenza degli usi medicinali delle erbe officinali si fondono con tradizioni e credenze popolare. Il bagaglio culturale della medicina europea si è  successivamente arricchito incontri con culture nuove e diverse, resi possibili dalle spedizioni geografia.

Nuove specie vegetali e nuove tecniche per la preparazione delle erbe venivano da terre lontane grazie all’audacia di grandi esploratori. Nel XIX secolo, la scoperta dei principi attivi delle erbe, es.
degli ingredienti che li rendono efficaci dal punto di vista terapeutico, è stato scientificamente confermato il valore medicinale precedentemente attribuito vegetali, ma allo stesso tempo si diffuse l’uso di principi attivi separati dalla pianta da cui erano estratti, spesso indebolendo valore terapeutico, ottenuto attraverso la sinergia di più principi contenuti in un unico stabilimento.

Affinché la vera arte delle erbe possa sperimentare una nuova vitalità, è necessario dovette attendere la seconda metà del Novecento, quando ebbe inizio passare da una visione artificiale a una visione olistica. Il termine olistico deriva dalla parola greca holos, che significa tutto. L’olismo è uno la filosofia non considera l’organismo nelle sue singole parti – sconosciuti, ma tutti, in base al principio che tutti.

La parte più piccola contiene tutti gli elementi del tutto. io sono uno, l’esempio perfetto sono le cellule del corpo umano: ogni cellula contiene DNA, allenamento completo di mente e corpo. Oggi quella fitoterapia ha riacquistato la dignità di un tempo, e l’uso di questa pratica millenaria è comune, è alla portata di tutti cedere ai benefici che può portare in termini di felicità
fisico e mentale.

Alla prossima Pillola di Erbologia!